Il padrоne di casa

Vi siete mai chiesti qual è il condominio più simpatico?

O meglio se esiste un condominio simpatico!

Sul grande schermo sembra essere quello rappresentato dal film americano del 1991 “Il padrone di casa”, il quale tra una risata e l’altra, delinea molto bene la figura dell’amministratore di condominio negli Stati Uniti.

In America l’amministratore è un vero e proprio manager con poteri di intervento molto più ampi rispetto alla figura delineata dalla normativa italiana.

La riforma del condominio , entrata in vigore il 18 giugno 2013, con la legge n. 220/2012 ha rivoluzionato completamente i rapporti che legavano amministratore e condomini, i quali hanno ottenuto maggiori diritti nei confronti dell’amministratore, beneficiando di una maggiore supervisione finanziaria.

Quanto presentato nel film ” Il padrone di casa” vede l’amministratore nella duplice veste di padrone di casa prima e di condomino poi, solo la dura prova della vita condominiale farà cambiare atteggiamento all’amministratore.

A New York, nel Bronx, il proprietario di un immobile, ricevuto in regalo dal padre in pessime condizioni, si disinteressa dei problemi degli inquilini, badando solo alla riscossione degli affitti. Un italo americano, che ha fatto fortuna nel campo immobiliare, tiranneggia gli inquilini, evitando di effettuare anche i più semplici lavori di manutenzione.

Dopo anni di negligenza, in seguito all’intervento di un’affascinante avvocatessa degli affittuari, il proprietario viene condannato da un tribunale a vivere in uno dei suoi appartamenti fatiscenti, finché non avrà effettuato le riparazioni necessarie. Non può lasciare l’appartamento se non per fare esercizio fisico quotidiano, per la spesa, o per conferire con operai al fine di effettuare i lavori. Non è autorizzato ad apportare modifiche per l’appartamento che gli è stato assegnato a meno che tutti gli altri appartamenti abbiano avuto lo stesso miglioramento prima del suo.

L’inizio non è dei migliori ma con il tempo il proprietario entra in sintonia con i residenti e con i loro problemi, arrivando a regalare stufe agli inquilini per l’inverno, a derattizzare lo stabile e ad iniziare alcune opere di manutenzione. Il padre, preoccupato per i cambiamenti del figlio, minaccia di diseredarlo e tenta di far bruciare il palazzo; ma il figlio riesce a sventare l’incendio.

Ormai cambiato, il manager ristruttura lo stabile, guadagnandosi l’affetto degli inquilini e la possibilità di tornare libero; dopo aver nominato un inquilino come nuovo amministratore, lascia il quartiere ricevendo anche la stima del padre.

Epilogo a lieto fine, ma come nel film, quanti di noi vorrebbero far vivere all’amministratore o al proprietario di casa  i problemi e le difficoltà incontrate negli alloggi? Solo così sembra essere compresi!

Questa dovrebbe essere una chiave di lettura utile ai diretti interessati (proprietari, amministratori..) per ascoltare, prevenire e risolvere i conflitti condominiali!

 

“Il padrone di casa”, chi è?
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