Tra i tipi di contratto di affitto più utilizzati in Italia ci sono le formule studiate sulle esigenze degli inquilini, uno di questi è il contratto per studenti fuori sede.
Il contratto di locazione per studenti descritto in un precedente post, rientra tra i contratti di locazione a canone concordato con specifiche caratteristiche relative al target, al canone, alla durata, ai tempi di rinnovo, disdetta e all’aspetto fiscale.
Ogni anno, soprattutto nel mese di settembre, le matricole fuori sede, che a partire da ottobre studieranno nei poli universitari dell’Univpm, sono alla ricerca di informazioni su come gestire il futuro affitto di futuro alloggio e posto letto.
Con l’ausilio del metodo “intervista” proviamo a specificare più dettagli utili possibili.
Chi può stipulare un contratto di affitto per studenti?
Il contratto di affitto per gli studenti è destinato agli universitari e a chi segue corsi di perfezionamento o di aggiornamento a livello universitario.
Prevede che lo studente abbia la residenza in un Comune diverso rispetto a quello in cui l’immobile in affitto si trova e che tale immobile si trovi nello stesso Comune, o in un Comune limitrofo, in cui è presente l’Università alla quale lo studente è iscritto
Come si definisce il canone?
Il proprietario e l’inquilino si accordano per un canone calmierato, ossia limitato dagli accordi territoriali stipulati a seguito di un contrattazione tra le associazioni di proprietari ed inquilini. Infatti con l’accordo territoriale viene definito un limite massimo al canone mensile per metro quadrato a seconda del tipo di immobile e della zona dove si trova, in modo da applicare canoni quanti più aderenti alla situazione effettiva di mercato.
Qual è la durata prevista?
La durata del contratto di affitto per studenti può variare da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 36 mesi. Trascorso tale periodo, salvo disdetta, il contratto viene rinnovato automaticamente per ugual periodo.
Ad esempio un contratto di dieci mesi che non viene disdetto si rinnova automaticamente per altri dieci mesi.
Alla seconda scadenza il contratto cessa per il solo decorrere del termine, non essendo previsto alcun tacito rinnovo.
Come e quando si può inviare la disdetta?
La disdetta può essere inviata dal conduttore al proprietario per raccomandata con ricevuta di ritorno con tre mesi di preavviso.
Cosa cambia se il proprietario sceglie la cedolare secca?
Se il proprietario sceglie in alternativa al regime ordinario Irpef la cedolare secca, questo viene indicato nel contratto e comunicato agli inquilini i quali non possono che trarne dei benefici.
Infatti con questo regime il proprietario paga un’imposta sostitutiva dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo al momento della registrazione, risoluzione e proroga del contratto.
L’inquilino trae beneficio da questa scelta visto che lo esonera dal versamento dell’imposta di registro, di bollo, delle addizionali regionali e non può essere applicato alcun adeguamento del canone.
Certi di non poter rispondere a tutte le vostre curiosità, siamo disponibili per i futuri quesiti che potete inoltrare ai nostri contatti.