Il 15 ottobre nel Comune di Ancona è stato firmato il nuovo accordo tra i sindacati degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat-Uil, Assocasa Ugl, Unione Inquilini) e dei proprietari (Uppi) per l’aggiornamento del canone concordato per la locazione.
Il nuovo accordo entrerà in vigore dal 1 gennaio 2015 e sarà applicabile in tutto il territorio comunale.
Prima di descrivere alcuni punti di questo accordo vogliamo rinfrescare la memoria ai nostri lettori ricordando che: i contratti di locazione convenzionati o concordati sono contratti di affitto dove proprietario e inquilino si accordano per un canone all’interno di un range, secondo le fasce stabilite dall’accordo territoriale, sulla base delle zone in cui è suddiviso il territorio comunale e delle caratteristiche dell’appartamento.
Il contratto a canone concordato prevede una durata minima di tre anni con rinnovo di diritto per altri due anni, da qui il nome comunemente utilizzato di “contratto 3+2”. Distinto dal contratto a canone libero dove proprietario ed affittuario sono liberi di trovare un accordo e definire il canone di locazione. La cui durata non può essere inferiore a quattro anni rinnovabile automaticamente per altri quattro anni, il così detto 4+4.
Gli altri due modelli di contratto a canone convenzionato da prendere in considerazione quando si affitta un alloggio sono: il contratto di locazione di natura transitoria per le esigenze abitative degli studenti universitari ed il contratto ad uso abitativo di natura transitoria.
Il contratto per studenti fuori sede è un contratto ad hoc per gli studenti universitari iscritti ad un corso di laurea di perfezionamento o di specializzazione con sede in un comune diverso da quello di residenza. Il canone è calmierato e corrisponde a quello stabilito dagli accordi locali per i contratti concordati. La durata è prevista da sei mesi a tre anni, rinnovabile alla prima scadenza salvo disdetta dell’inquilino.
Il contratto di natura transitoria si può stipulare solo qualora ci siano necessità transitorie del proprietario e dell’inquilino, che vengono specificate in modo chiaro nel contratto. Il canone è definito come nei contratti a canone concordato e la durata può variare da uno a diciotto mesi.
Quindi tutti i modelli di contratto di locazione ad uso abitativo, tranne il contratto 4+4, sono interessati dalle modifiche del nuovo accordo territoriale.
Il precedente accordo del 2003 si basava sull’aggiornamento del valore delle locazioni, in base all’evoluzione dell’indice Istat. Questo produceva un progressivo innalzamento del canone in maniera eccessiva.
Pertanto, considerato il momento di gravi difficoltà economiche in cui spesso si è di fronte a casi di “morosità incolpevole”, le associazioni di proprietari ed inquilini oltre che il Comune di Ancona, hanno sentito l’esigenza di procedere ad una revisione di questo strumento di equità.
Dopo un’attenta analisi del territorio, delle zone e del valore delle abitazioni in locazione, i nuovi canoni sono oggi più calmierati rispetto al passato in cui la valutazione era basata soltanto sull’incremento dell’indice Istat.
Dal prossimo anno i proprietari che stipulano contratti a canone convenzionato avranno riduzioni fiscali sia a livello di Irpef nazionale sia a livello di pagamento delle tasse locali, mentre affittuari potranno contare su una riduzione del canone di affitto, spesa fissa mensile. In sostanza i canoni concordati vedranno una riduzione mediamente del 17-18% con delle punte anche superiori al 20% nelle zone periferiche.
Come sottolineato dagli stakeholder si può e si deve lavorare ancora molto sulle criticità, le misure, le azioni da attivare per garantire un diritto fondamentale dei cittadini: l’autonomia abitativa.
Per quanti si vogliano informare e preparare al meglio per l’anno prossimo abbiamo già reso disponibile il materiale relativo all’accordo nell’area download, facilmente scaricabile cliccando qui.
(questo articolo è stato scritto da Ketti Marini)