Sempre più spesso nell’e-commerce avviene il processo di voting and shopping. Sapete di che cosa si tratta?
Le aziende lasciano ai clienti il diritto voto sulla decisione di produrre un mobile o no. A progetto promosso, il pezzo nasce ed è possibile acquistarlo.
Come ci insegna facebook tutti si divertono ad esprimere la prima opinione, cliccando sul tasto “mi piace”. L’esperimento di alcune aziende di chiedere il parere delle community virtuali è stato notevolmente positivo.
Alto il gradimento registrato da Formabilio, nato da circa un anno, come shop on line del design partecipato made in Italy. Alla base il meccanismo di voting and shopping, quindi in media ogni mese vengono lanciati due concorsi a tema chiedendo ai designer progetti da sottoporre alla community. Il più votato di ogni sezione, su una scala di gradimento da 1 a 5, viene realizzato e messo in vendita con sconti per chi ha contribuito alla decisione.
Questo sistema funziona bene perchè il cliente finale vuole sentirsi coinvolto e partecipare alla definizione del design troppo spesso autoreferenziale.
Altro esperimento è l’iniziativa di e-commerce inglese Made.com, appena arrivato in Italia. Due gli obiettivi perseguiti dagli ideatori: zero sprechi e contenere i costi di produzione per offrire design di qualità a prezzi competitivi. Gli utenti invitati a commentare e votare i nuovi progetti definiscono le reali esigenze di oggi. Solo i nuovi progetti più graditi entrano a far parte del catalogo. L’attività è esclusivamente on line secondo il modello “made to order”: si realizzano soli i prodotti che vengono effettivamente ordinati.
Anche garagedesign.it coniuga atelier e webshop per designer emergenti. L’obiettivo di una produzione mirata e con zero sprechi, qui una prima selezione viene fatta dal team del sito la quale realizza i prototipi delle proposte più interessanti e le mette on line, la produzione inizia solo quando viene raggiunto un ordine minimo.
Questi nuovi metodi funzionano tanto che hanno finito per conquistare l’interesse anche di alcune grandi marche così da permettere all’azienda di entrare in contatto diretto con il cliente ed evitare la sovraproduzione. Ai contributors, una volta raggiunto l’obiettivo, spetta il prodotto stesso o un gadget di ringraziamento.
Non resta che ottenere più “Like” per passare alla produzione!
(questo articolo è stato scritto da Ketti Marini)