Quando decidi di affittare una casa, devi avere una conoscenza di base delle tipologie dei contratti di locazione in modo da scegliere il più adatto alle tue esigenze nel momento della stipula.
Infatti in Italia esistono vari tipi di contratti di affitto con differenti vincoli e obblighi da rispettare. Vediamo le principali tipologie.
I contratti di locazione ad uso abitativo sono disciplinati dalla legge 431/98: contratti a canone libero, contratto a canone concordato, che a  sua volta può assumere la forma di contratto ad uso abitativo, per studenti universitari o ad uso transitorio.
Il contratto a canone libero, anche detto 4+4, si basa sulla contrattazione tra proprietario ed inquilino che definiscono liberamente l’importo del canone di locazione. La durata è obbligatoria per quattro anni rinnovabili per altri quattro salvo disdetta.
Questo tipo di contratto impegna per un periodo di tempo piuttosto lungo, dopo otto anni (4+4), senza necessità di indicare alcuna motivazione, ciascuna delle parti ha la facoltà di rinnovo o rinuncia e il contratto si intende arrivato a scadenza.
Il contratto a canone concordato, conosciuto anche come 3+2, prevede che il proprietario e l’inquilino si accordano per un canone che non è negoziato liberamente, ma deve essere definito entro un range stabilito sulla base di un conteggio che prende in considerazione diversi parametri e valori quantificati dagli Accordi Territoriali depositati presso i Comuni.
Il 1 giugno 2019 è entrato in vigore l’ultimo accordo territoriale nel Comune di Ancona stipulato a seguito di una contrattazione tra le associazioni di proprietari ed inquilini.
La durata del contratto è minimo 3 anni prorogabile per altri due, salvo disdetta per gravi e motivate situazioni. Al termine dei 5 anni il contratto arriva a scadenza e si considera concluso.
Stipulare un contratto a canone concordato in un Comune come Ancona, ad alta tensione abitativa, implica poter avere una serie agevolazioni fiscali: una riduzione del 30% sul canone annuo della base imponibile ai fini Irpef e una riduzione del 30% dell’imposta di registro.
In caso di opzione per la tassazione con cedolare secca, riduzione dell’aliquota stessa dal 21% al 10%.
Il contratto di locazione per studenti universitari è un contratto in cui il canone è concordato in base agli accordi territoriali ma la durata si adatta alle esigenze di studio infatti può essere stipulato per un minimo di sei mesi ed un massimo di trentasei rinnovabili alla prima scadenza. Anche in questo caso si può beneficiare delle agevolazioni fiscali.
Infine il contratto di locazione transitorio può essere stipulato per esigenze temporanee abitative non turistiche, la natura transitoria, derivante da un’esigenza del proprietario o del conduttore, deve essere specificata nel contratto. L’importo del canone può essere deciso liberamente dalle parti, tranne nei Comuni dove ci sono gli accordi territoriali.
La durata può essere stabilita da un minimo un mese a massimo diciotto, se viene meno la motivazione di transitorietà il contratto ricade nella tipologia 4+4.
Questa panoramica di tipologie contrattuali non può essere esaustiva ma certamente è un buon punto di partenza per ulteriori approfondimenti che ci possono essere richiesti in qualsiasi momento.

Contratti di locazione: quali tipologie
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