contratto 3+2

Ai giorni d’oggi mantenere una casa non affittata è di per sé una spesa. Valutando i rischi ed i benefici che può comportare l’operazione, la scelta consigliata è affittare l’immobile, magari con un contratto a canone concordato ad uso abitativo, per il quale sono previste anche agevolazioni fiscali.
Il video “I tipi di contratto – terza parte “ illustra in due minuti le principali caratteristiche ed i vantaggi di questo contratto.

Procediamo per step rispondendo a tre domande “esistenziali” che siano di supporto per chi vuole effettuare questa scelta.
Quanto si può percepire come canone di affitto?
Il canone viene concordato da proprietario ed inquilino entro un limite massimo stabilito sulla base di un conteggio che prende in considerazione diversi parametri e valori quantificati dagli Accordi Territoriali depositati presso i Comuni.
Qual è la durata del contratto?
Il contratto ha una durata di minimo 3 anni prorogabile per altri 2, salvo disdetta del proprietario per i motivi indicati dalla legge (art3. Legge 431/98).
Anche l’inquilino ha possibilità di disdire il contratto per gravi e motivate situazioni, può recedere con un preavviso di 6 mesi comunicato al proprietario con raccomandata con ricevuta di ritorno.
Nel caso di scadenza dopo la proroga biennale il contratto è concluso quindi entrambe le parti hanno il diritto di attivare o la procedura di rinnovo anche a nuove condizioni o la procedura di disdetta.
Quale vantaggio c’è per chi stipula questo contratto?
Il vantaggio consiste in una serie di agevolazioni fiscali sia per il proprietario che per l’inquilino in particolar modo se l’ immobile si trova nei Comuni ad alta tensione abitativa (elenco pubblicato nel sito: www.mit.gov.it)
Il proprietario ha la riduzione del 30% sul canone annuo della base imponibile ai fini Irpef e la riduzione del 30% dell’imposta di registro.
In alternativa può scegliere la Cedolare secca, imposta unica che sostituisce l’Irpef calcolata con un’aliquota del 10% sul canone di locazione annuo, inoltre la cedolare sostituisce l’imposta di registro, l’imposta di bollo, le addizionali ed il canone non può essere rivalutabile ai fini ISTAT per tutta la durata del contratto.
Dall’opzione della cedolare secca derivano dei vantaggi anche per l’inquilino ma la scelta spetta al proprietario il quale valuta la sua situazione reddituale.
Tra gli strumenti per effettuare questa scelta segnaliamo il calcolatore on line del Sole 24 Ore , inserendo i propri dati è possibile capire quale regime fiscale è più conveniente.
Dal lato loro, gli inquilini, oltre ai benefici derivanti dalla scelta o meno della cedolare da parte del proprietario, hanno previste delle agevolazioni in base alla soglia del reddito complessivo.
Inoltre i Comuni cercano di favorire il contratto 3+2 prevedendo aliquote ridotte per i tributi locali, queste vengono deliberate ogni anno e sono consultabili dal sito di Ancona Entrate.

Affitto con contratto 3+2 ad uso abitativo
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