contratto per studenti

Alla fine di settembre molti studenti universitari hanno già provveduto alla ricerca dell’alloggio nelle vicinanze della propria sede universitaria.
I veterani prima dell’estate hanno confermato i loro appartamenti o hanno cambiato alloggio alla ricerca di soluzioni abitative più confortevoli e magari con un canone minore.

Le future matricole, partecipando alla Settimana zero organizzata da diverse sedi universitarie, hanno iniziato a conoscere la città, scegliendo il loro futuro alloggio o posto letto, considerato che questa è la  spesa più consistente per gli studenti.
Dall’altro lato settembre ed ottobre sono mesi intensi per i proprietari di immobili e per le associazioni di categoria che lavorano per redigere e registrare i contratti di affitto a canone concordato per studenti universitari.

In questo post presentiamo l’ultimo video della serie “I tipi di contratto” , quinta puntata dedicata al contratto per studenti universitari.
Il contratto, disciplinato dall’art.3 legge 431/98, è rivolto agli studenti universitari, di specializzazione o di perfezionamento rigorosamente fuori sede ossia iscritto ad un corso in un Comune diverso da quello di residenza.
Può essere sottoscritto dal singolo studente (o dai loro genitori), o da gruppi di studenti.
Il canone viene stabilito liberamente entro le fasce previste per i contratti a canone concordato, definite secondo gli accordi territoriali.
La durata è minimo sei mesi massimo tre anni,con possibilità di rinnovo alla prima scadenza,fatto salvo disdetta del proprietario per motivi indicati dalla legge.
Lo studente ha possibilità di disdetta per gravi e motivate situazioni e può recedere con un preavviso di tre mesi da comunicare con raccomandata con ricevuta di ritorno.
Attenzione! Se il contratto è intestato a più studenti, ciascuno può autonomamente disdire il contratto ed i restanti dovranno in solido rispondere per l’intero canone pattuito per l’immobile.
Infine vanno segnalate le agevolazioni fiscali previste per i contratti a canone concordato con la possibilità di scelta della cedolare secca. Le stesse possono essere applicate anche per questo tipo di contratto.
Inoltre lo studente (o i suoi genitori, se il figlio è ancora a carico) può portare in detrazione il 19% delle spese sostenute per i canoni derivanti da contratti di locazione nell’anno di imposta calcolato su una spesa annua massima di 2.633 euro. I requisiti necessari sono tre: lo studente deve risiedere in provincia diversa da quella in cui si trova l’ateneo; la sua residenza deve distare almeno 100 chilometri da quella dell’ateneo; la casa deve trovarsi nello stesso Comune in cui ha sede l’università o in Comune limitrofo.
Senza dubbio studiare fuori dalla propria città non è economico, ma accordarsi non conviene. Non redigere un contratto o inserire clausole nulle potrebbe far scontare contenziosi molto più cari dell’immaginabile!

 

Affitto a studenti universitari!
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