caldaia

Con l’autunno freddo e piovoso, la maggior parte delle famiglie ha già provveduto alla manutenzione delle caldaie in previsione della accensione. Proprio a causa delle attuali condizioni climatiche previste per i prossimi giorni, il Comune di Ancona ha deciso di anticipare l’inizio di accensione degli impianti termici a servizio degli edifici pubblici e privati dal 13 al 17 ottobre 2016 per un massimo di 6 ore al giorno.

Non dimentichiamo che la cura e la manutenzione degli impianti di riscaldamento è fondamentale per vari motivi: raggiungere una elevata sicurezza di esercizio; mantenere un rendimento elevato e gestire l’impianto di riscaldamento in modo economico; rispettare le prescrizioni normative.

In merito alla manutenzione, ci sono due dubbi elementari che assillano: quali sono le corrette operazioni di controllo e manutenzione della caldaia? Se l’appartamento è in affitto a carico di chi sono le spese?

Il controllo, manutenzione della caldaia è obbligatorio per tutti i tipi di impianto di riscaldamento e serve a preservare l’impianto (pulizia del bruciatore, pulizia dello scambiatore di regolazione, etc).

La legge non specifica le cadenze con cui deve essere effettuata la manutenzione della caldaia, queste operazioni devono essere eseguite in conformità alle prescrizioni e con la periodicità contenuta nelle istruzioni tecniche fornite dalla ditta che ha installato l’impianto. Quindi la periodicità degli interventi di manutenzione viene stabilita in base alla tipologia di caldaia e alla sua potenza. Di solito i produttori prescrivono un periodo di manutenzione annuale, ma questo non significa che ci sia l’obbligo di effettuare la revisione ogni anno.

Differente è il controllo dell’efficienza energetica (verifica dei fumi, con rilascio bollino identificativo), questo è previsto esclusivamente su impianti termici di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale maggiore di 10 kW (le nostre caldaie) e serve ad analizzare la combustione per verificarne principalmente il rendimento, la concentrazione di ossido di carbonio, etc.

In al caso la normativa specifica in maniera chiara la periodicità con la quale devono essere effettuati i controlli. Controllo dei fumi ogni 2 anni se l’impianto è alimentato a combustibile liquido o solido e ogni 4 anni se è alimentato a Gpl per quanto riguarda tutte le comuni caldaie domestiche e condominiali fino a 100 kW.

Se la casa è in affitto chiariamo subito che le spese di manutenzione della caldaia, pulizia e controllo fumi sono a carico dell’inquilino, in quanto rappresentano spese di manutenzione ordinaria dell’impianto termico. Inoltre sono a carico dell’inquilino le spese di accensione stagionale della caldaia e di messa a riposo al termine della stagione invernale, le spese per piccole riparazioni dovute all’utilizzo, quelle dipendenti da deterioramenti prodotti dall’utilizzo, e non dipendenti da vetustà o da caso fortuito(in tal caso competono al proprietario).

Nel caso di installazione, sostituzione o manutenzione straordinaria della caldaia, le spese sono a carico del proprietario dell’immobile, a meno che la rottura della caldaia non sia dovuta a negligenza o mancata manutenzione da parte dell’affittuario. Anche le spese di eventuali adeguamenti necessari per legge sono a carico del proprietario.

Infine citiamo l’importante novità di quest’anno all’insegna dell’efficienza energetica. Prima dell’accensione delle caldaie, entro il 31 dicembre 2016, è necessario adeguarsi alla normativa che impone di installare le valvole termostatiche ed i contabilizzatori di calore in ogni condominio a riscaldamento centralizzato. L’obiettivo è abbassare la spesa per il riscaldamento per gli inquilini virtuosi e un complessivo risparmio energetico.

Per un caldo inverno è necessario agire al più presto e rivolgendosi solo da ditte abilitate!

Caldaia: Chi paga? Inquilino o proprietario?
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